Scusate, sono qui da piu’ di una settimana, e ancora non ho parlato della California, ne’ fatto giustizia di tutti gli stereotipi ad essa associati. Incominciamo con il clima. La mia esperienza e’ stata piuttosto sfortunata finora: ho visto pioggia e bufera, basse temperature (“as cold as it gets”, il massimo del freddo), ma anche alcune belle giornate terse.
Allora. La california si trova piu’ o meno all’altezza del Nordafrica, quindi ci si immagina un clima simile al nostro mediterraneo, con inverni miti ed estati afose. Giusto solo in parte. In realta’, nell’oceano scorre una corrente di acqua gelida che scende direttamente dall’alaska e ha un paio di simpatiche conseguenze: per prima cosa, l’acqua e’ sempre freddissima (ecco perche’ i surfisti dei telefilm hanno sempre la muta). Scordatevi le nuotate italiche, in queste spiagge bellissime e’ gia’ tanto se si riesce a bagnare i piedi. Secondo, l’oceano porta anche un’aria molto fresca, niente a che vedere con il nostro scirocco o l’umidita’ estiva della Val Padana. Non c’e’ vento e il cielo e’ meravigliosamente terso e cristallino, ma, in pratica, non fa caldo.
Mi sono documentato e ho scoperto che su tutta la costa la temperatura estiva raramente supera i 26-27 gradi, e di notte scende verso i 15. Scordatevi maglietta e sandali di sera, il maglioncino e i pantaloni lunghi non li toglie nessuno. D’estate. L’inverno e’ invece mite: nelle belle giornate si toccano anche i 20 gradi, mentre la media si assesta sui 15, di notte si scende verso i 7-8. Durante il giorno al sole si sta bene e si puo’ mangiare fuori, ma alla sera fa freddo e serve la giacca. Non male come posto per svernare, davvero.
Il clima e’ leggermente piu’ caldo verso il confine messicano (San Diego) e molto piu’ fresco verso San Francisco (ci sono 800km tra le due citta’), dove sembra che la temperatura stia tutto l’anno tra i 10 e i 20 gradi. A complicare le cose, c’e’ un simpatico effetto chiamato “June gloom”: nelle mattine d’estate, nuvole basse formate dall’evaporazione marina coprono la costa fino a una decina di chilometri all’interno. Quindi d’estate ci si sveglia con la nebbia, che resta almeno fino all’ora di pranzo, per poi dissolversi nel (tardo) pomeriggio; le giornate terse sono invece tipiche dell’inverno e delle mezze stagioni.
Infine, come in tutti i paesi caldi, il riscaldamento nelle case e’ approssimativo, e si assesta sui 15 gradi (all’interno!) quando fuori ce ne sono 5. Di conseguenza, posso sopravvivere in casa solo con tre maglioni oppure stando sotto le coperte. Concludo che il clima californiano e’ ottimo se pensato come un sostituto dell’inverno, decisamente deludente se paragonato ad un’estate italiana. In questo paese si vive in un’eterna primavera.