Thursday, February 17, 2011

Il primo giorno di scuola


Non c’e’ niente di piu’ deprimente di svegliarsi nella nebbia quando dovresti essere nella parte del globo di cui tutti invidiano il clima. Il primo giorno di scuola inizia sotto una pioggerellina molto scozzese contro la quale sfodero tutte le armi affilate nei miei anni a Glasgow: giacca impermeabile, cappuccio da palombaro, scarpe in goretex, sguardo basso.
Nonostante il rimbambimento da fuso, mi rendo conto di non essere in Scozia. La temperatura e’ sopra i 10 gradi, la vegetazione e’ tipicamente mediterranea, e il terreno impregnato di acqua al mattino rilascia profumi incantevoli di eucalipto e pino (e di marijuana, che qui e’ legale, quando passo davanti ad una casa con serre sospette). Cammino per un km in un quartiere residenziale per ricchi, fino ad arrivare allo stradone a 8 corsie che attraversa la citta’. Nell’autobus, ragazzi dall’aspetto messicano e uomini dall’aspetto Big Lebowski (uno con tanto di accappatoio, giuro).
La fermata del bus e’ proprio davanti al KITP, l’istituto dove lavorero’. Organizzatissimi, sapevano che sarei arrivato, quindi in meno di un’ora mi danno ufficio (con tanto di nome sopra), accesso alla rete, casella postale, iniziano la procedura per il mio pagamento, mi indicano dove si puo’ noleggiare una bici, e mi danno una tazza per il caffe’ personale, anche questa con il mio nome. Apprendo che il mio ufficio e’ invidiato, perche’ da’ direttamente sull’oceano (anche se con il brutto tempo non rende). Il personale e’ molto gentile e espansivo, in maniera americana ma, mi sembra, non ipocrita.
L’istituto e’ molto dinamico, ci sono tre programmi come il mio in questo periodo: noi (evoluzione virale e nei batteri), altri che studiano gli ammassi di galassie e altri ancora interessati alla turbolenza nei fluidi. Grandi lavagne, rigorosamente di ardesia, ovunque. Caffe’-beverone di diversi tipi, a volonta’ (il mio preferito per ora, e’ la marca “rizzapelo”, hair raiser).
La giornata si svolge attorno uno-due seminari al giorni, dove qualcuno parla in maniera interattiva, o in altre parole, viene interrotto continuamente se non e’ chiaro. C’e’ molta partecipazione, e sicuramente si impara molto, anche se le sessioni nella meeting room diventano infinite. Per il resto, e’ tutto lasciato alla buona volonta’ dei partecipanti, circa una qurantina, che passano il tempo a raccontarsi la loro ricerca. Con molta passione e disponibilita’, devo dire.
Nel pomeriggio il tempo migliora e posso apprezzare la vista dal mio ufficio, che in effetti piu’ californiana non si puo: palme e oceano blu scuro. Il cielo e’ ora azzurrissimo, l’aria fresca invernale, ma si puo’ tranquillamente mangiare all’aperto al sole. Sembra che qui la temperatura stia tutto l’anno tra i 15 e i 28 gradi, anche se alla sera viene fresco. Incredibile l’effetto sull’umore di avere la combinazione di bel tempo e paese civile, cosi’ difficile da trovare in Europa.


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