Nello stato del Nevada il gioco d’azzardo e’ legale: ogni piu’ piccolo paese ha il suo casino’ dove si puo’ mangiare, dormire e passare ore ai tavoli del poker o della roulette. Ma e’ a Las Vegas che tutto questo trascende nel surreale.
La citta’ del vizio, e’ una cattedrale nel deserto, e il deserto non va inteso in senso figurato: una steppa arida e bollente, occasionalmente punteggiata da canyon rocciosi e spettacolari avvolge la citta’ per centinaia di km. Immaginate una metropoli di una ventina di km di diametro, un milione e passa di abitanti, una nutrita comunita’ di messicani e neri, palme spazzate dalla polvere, da cui tutto ad un tratto spunta una zona di costruzioni strambe e arzigogolate: grattacieli storti, piramidi, torri. La strip, dove si concentrano i casino’ piu’ famosi.
Io arrivo solo nel tardo pomeriggio, stanco dalla guidata e dalle passeggiata mattutina a Zion, non esattamente incline ad una notte folle. Infatti, prendo una cameretta in un motel in semiperiferia, lontano dal caos. Ma non posso non dare un’occhiata a questa meraviglia di cui tutti parlano: dopo una cena veloce dal messicano sotto casa, mi ripulisco e agghindo per la prima volta da due settimane e parto all’esplorazione della vita notturna.
Dopo qualche migliaio di km in mezzo al nulla, punteggiati solo da minuscoli paesi, entrare in una grossa citta’ e’ destabilizzante: dov’e’ il ristorante, la pompa di benzina? Da bravo provinciale, la molteplicita’ di soluzioni mi crea vertigine.
Arrivato alla strip parcheggio in uno dei casino’ (e’ gratis, per invogliare la gente a giocare) e inizia il divertimento; un vialone di 5 km dove mandrie di gente passeggiano, costellato da giganteschi edifici in cui si puo’ tranquillamente stare due giorni senza mettere il naso fuori: ristoranti, hotel, casino’, shopping mall sono presenti in ognuno di questi templi del consumismo. Ognuno ha un suo stile, tutti sono esagerati nel lusso e completamente finti. Ma l’abbondanza di plastica e cartapesta ha il suo fascino, nessuna ipocrisia o tentativo di essere stilosi, qui si e’ kitsch al 100% e ogni tamarrata e’ ammessa.
Sopra si dorme; ai piani inferiori si fa shopping e si gioca, su centinaia di tavoli, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Domino, baccarat, poker, qualsiasi altro gioco d’azzardo vi venga in mente e’ rappresentato. Le puntate sono immensamente popolari e partono da 25cents, e rappresentano bene l’utente medio dei casino’: migliaia di ragazzi e ragazze tirati a lucido, spesso con risultati desolanti “à la” mortadella strizzata, alcuni un po’ alticci, vecchietti con il bastone, coppie di mezza eta’, tutti in cerca di un sogno a buon mercato e di una riproduzione economica e americanamente corretta di altre realta’ che altrimenti risulterebbero completamente aliene.
Nei casino’ vedo riproduzioni di canali veneziani (con tanto di gondole e persone che pagano per fare un giro), fori romani, sfingi egiziane, vie parigine, isole tropicali, ognuno circondato da negozietti che invitano al consumo. Tutto finto, ma guardare e’ gratis, i ragazzotti del midwest in camicia di flanella o i vaccari del sud con gli stivali a punta sono in evidente visibilio. “Che posto fantastico” sono convinto stiano pensando.
Da tutto il Nord America partono voli per Las Vegas, spesso parte di pacchetti turistici fatti apposta per stare nel fine settimana: partenza venerdi’ sera, 2 notti in albergo, ritorno domenica sera. In fondo, siamo nel deserto e fa caldo (quasi 30 gradi in aprile), alla sera si sta bene quasi tutto l’anno. Nell’industria del divertimento ognuno puo’ trovare la propria dimensione: dai posti superesclusivi (pochi) a quelli popolari (moltissimi), qui non ci sono limiti ai soldi che si possono buttare via, dai centesimi ai milioni.
La prostituzione a Las Vegas e’, curiosamente, vietata (ma non nel resto del Nevada), e in generale l’erotismo e’ presente solo in tono minore: qualche ragazza che balla in bikini, qualche croupier in reggicalze. Certo, all’occhio esperto non sfuggono le ragazze rifatte e disponibili, ma a a differenza di citta’ come Amsterdam o Amburgo, nella citta’ del vizio bisogna entrare in una zona legalmente grigia per ottenere sesso a pagamento.
Un altro business locale sono i matrimoni: qui ci si puo’ poi sposare molto facilmente, si va in un’agenzia specializzata con qualche centinaio di dollari e in quattro e quattr’otto ci si scambia gli anelli (con valore legale!), senza bisogno di code, testimoni o vestito bianco. In giro per la citta’ e per i dintorni si vedono quelli che hanno voluto il pacchetto deluxe con tanto di limousine, champagne e foto ricordo nella bellissima valle del fuoco, 70km fuori citta’.
La citta’ dei i sogni in offerta speciale, e’ un posto interessante, dove tornerei con piu’ calma, magari con altre persone. Non tanto per vedere altra cartapesta o perdere un altro dollaro, ma, per osservare, come in un acquario, come persone diverse rispondano al bombardamento di tentazioni di questo enorme circo stanziale.
No comments:
Post a Comment