Oggi voglio parlare brevemente di due aspetti della vita quotidiana americana che mi hanno incuriosito per il contrasto con l’Europa.
I bagni
Diverse trappole attendono il turista europeo al confronto con i malvagi bagni americani. I wc sono sempre pieni d’acqua, suggerendo qualche forma di intasamento. In realta’ sono fatti cosi’, e cosi’ si usano: si depositano i nostri prodotti nella piscinetta, e un potente gorgo li risucchia nello scarico con rumore da idrovora. Completamente assenti gli scopetti (il che puo’ creare qualche situazione imbarazzante).
A casa di Linda e in alcuni motel, la bocca della doccia e’ piu’ o meno a un metro e mezzo di altezza, e non e’ regolabile. Dopo numerose torsioni e piegamenti, ho ottimizzato la procedura per farmi lo shampoo, che consiste nel sedersi sui talloni (un po’ come un lottatore di sumo prima di un incontro) sotto il getto, assicurare l’equilibrio puntando le ginocchia contro i lati del box, liberando cosi’ le mani per insaponarmi la testa.
Infine, i bagni in ambienti pubblici (universita’ o bar) spesso hanno dei box separati da paravento molto bassi, da cui una persona alta come me puo’ tranquillamente guardare in faccia e socializzare con il suo vicino mentre fa pipi’. La stereofonia e’ totale e ci si puo’ ragguagliare sulle condizioni intestinali del vicino, se si ha il coraggio di guardarlo in faccia quando esce.
I supermercati
Simbolo universale delle societa’ opulente e capitaliste, qui talvolta assumono forme estreme: la verdura e’ disposta in pile simmetriche, i sedani e le melanzane perfettamente incastrati tra di loro a formare un muretto a secco, le arance e le mele in gigantesche ziggurat incredibilmente stabili. A volte si sente un rumore come di gomma che si sgonfia: e’ uno spruzzino che irrora la lattuga e la verdura per tenerla fresca e luccicante.
Spesso le porzioni sono gigantesche: non sono mai riuscito a comprare meno di 4 brioches o un filone di pane. Le carte fedelta’ sono incredibilmente remunerative, e offrono sconti mostruosi. La mia spesa di 13 dollari passa a 7 con la carta di Linda (e se non l’hai con te basta che torni il giorno dopo con lo scontrino e ti danno i soldi indietro), forse un indice di quanto vogliano pilotare i consumi dei clienti? D’altra parte spesso le confezioni piccole e grandi di un prodotto costano uguale, suggerendo che i margini di guadagno siano molto alti
Infine, non ci sono, come mi aspettavo, scaffali e scaffali di pasti pronti, non piu’ che da noi. La ragione e’ che i prezzi dei supermercati sono molto alti e comprare gli ingredienti per cucinare non rappresenta un risparmio, neppure per le famiglie (esperienza tristemente personale quando ho realizzato che un panino, un pezzo di formaggio e un arancia costavano un buon 50% in piu’ di un pasto in zona universita’). L’americano si trova quindi davanti alla scelta di mangiare ad uno dei diecimila tipi di fastfood presenti e risparmiare, oppure investire soldi in frutta e verdura, passare tempo a cucinare e mangiare sano. Inutile dire quanto sia poco popolare questa opzione tra gli studenti, gli squattrinati o semplicemente chi preferisce usare il tempo per fare altro.
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