Al mio amato workshop, ho notato ancora una volta come la comunita’ scientifica sia interessata da un effetto caratteristico, illustrato splendidamente dal bel libro 1954 dei Wu Ming:
- Come disse Napoleone, - attaccò, - solo grandi uomini commettono grandi errori. Io aggiungo: da questi ultimi li riconoscerete. Oggi, troppe cose si possono comprare. Un plebeo può farsi accompagnare da un corteo imperiale, purché abbia i soldi per pagarlo. Un bifolco può acquistare un imperiale castello. Persino il trono e il titolo di imperatore sono oggetto di un commercio tutt'altro che nobile. Da cosa, allora, distingueremo il vero imperatore? Cos'è che il denaro non può comprare e nessun precettore potrà mai insegnare? Non il modo imperiale di incedere, né quello di parlare, per quanto difficili. Non il cerimoniale di corte. No. Nemmeno l'anima, che come insegna Faust si può acquistare dal piú abile dei sensali -. Fece una pausa scuotendo la testa. Girò lo sguardo intorno e lo posò su Bao Dai. - Il modo di perdere, vi dico. Che non dipende soltanto dalle sostanze dell'individuo, ma dalla serenità con cui vi rinuncia, fossero anche i suoi ultimi spicci, proprio perché il ricco senza piú soldi è solo un poveraccio, ma l'imperatore senza denaro è pur sempre imperatore. Sí, signori: io affermo che Waterloo consacrò Napoleone piú delle tante vittorie, delle quali, infatti, non ricordo né date né luoghi.
Sostituite l’imperatore con la classe e la leggiadria di una donna e i soldi con tutti i possibili mezzi per sembrare piu’ attraenti, e avrete una dimostrazione dell’effetto Bao Dai. Mi spiego. Le scienziate, in generale, non brillano per bellezza o femminilita’. Spesso pero’ qualcuna discretamente carina la si trova, anche se viene in ufficio spettinata, in pile, jeans, scarpe da ginnastica, o in qualche altra combinazione improbabile. Talvolta pero’ la donna in questione e’ chiamata al centro dell’attenzione (tipicamente, deve fare un talk) e quindi fa uno sforzo per farsi bella, vestirsi bene, truccarsi. Con risultati disastrosi. Molto meglio i pile e gli scarponi.
Concludo quindi che, spesso, una bella donna rimane una bella donna anche se le togli tutti i suoi orpelli, e basta uno sguardo per riconoscere la classe nascosta. Mentre, purtroppo, spesso i tentativi delle mie colleghe sortiscono un effetto cosi’ innaturale da consigliarle di lasciar perdere (o almeno di farsi aiutare da qualcuno che ne capisce!!). Meglio essere se stessi in pile che cercare di essere quello che non si e’ in camicetta. E’ un mondo difficile.
PS: Potrei parlare a lungo degli orrori estetici creati anche dai miei colleghi maschi, ma agli uomini si perdona di piu’ la mancanza di gusto. In generale, rimango sospettoso verso i colleghi vestiti bene, o a loro agio in giacca e cravatta (quelli che la portano occasionalmente e ci si muovono come in una scomoda uniforme di gala sono facilmente riconoscibili): spesso, sono i maneggioni, piu’ avvezzi alla politica e a trovare fondi che alla vera ricerca.
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