Nel sud-ovest, una delle zone piu’ scarsamente popolate degli stati uniti, senza una macchina e’ impossibile sopravvivere. Ancora piu’ che in California, le distanze sono sterminate. Molto spesso, e quasi sempre nelle riserve indiane, bisogna fare cinquanta o cento km per arrivare al primo “paese”, un posto con una pompa di benzina, un supermercato e una banca. Le condizioni di vita non sono facili in queste zone aride: se non c’e’ un po’ di petrolio o gas sottoterra le alternative sono poche: niente agricoltura, allevamento molto magro, infrastrutture limitate (onnipresenti gli scuolabus pero’, che si fanno non so quanti km per raccattare i ragazzini sparsi in questo deserto). Un po’ di turismo e molto artigianato indiano rappresentano le maggiori entrate delle zone piu’ malmesse.
Mi sono chiesto: che macchine usano le persone da queste parti, che certo non nuotano nell’oro? Magari una macchina piccola, per risparmiare? Certo, le quattro ruote motrici sono piuttosto utili sulle strade sterrate e polverose, soprattutto quando piove. Esiste un emulo della mitica panda sisley quattroperquattro? Assolutamente no: le macchine sono piu’ grandi che mai. I suv, ma soprattutto gli enormi camioncini aperti spopolano tra i nativi e i cowboys.
Chiaramente risparmiare sulla benzina (che qui costa meno che in California, stiamo sui 60 centesimi al litro) non e’ una priorita’, anche per chi e’ alle strette. Perche’? Perche’ una macchina piccola, risparmiosa e magari 4wd non potrebbe funzionare? Faccio qualche ipotesi, ma rimango confuso:
1) Su queste strade gigantesche, con queste distanze infinite, nessuno vuole incastrarsi in una macchinina minuscola, Qui si guida per ore ed ore come seduti sulla poltrona di casa, con la cocacola e il panino (si possono tenere bottiglie di alcolici solo nel bagagliaio), a 90 all’ora. Il motore enorme non serve quindi per andare piu’ veloci (se ti beccano ti arrestano) o per superare pendenze impossibili, ma piuttosto per assicurare e un confort in abitacolo da grand hotel.
2) Se uno deve guidare per tre giorni, non vuole dover pensare a quale bagaglio portare, a quale valigia entri nel bagagliaio, specialmente se c’e’ una famiglia di mezzo. I transatlantici locali garantiscono una capacita’ di trasporto enorme, che viene molto comoda se hai cose come tavole da surf o un cervo a cui hai sparato dalla strada per farti la bistecca a casa.
3) L’effetto status symbol. Cosa pensereste, in Italia, di una persona che mangia pane e scatolette due volte al giorno tutti i giorni? Che c’e’ qualcosa che non va. Che non vuole cucinare e non apprezza il buon cibo. Che un po’ si comporta come un barbone, lasciandosi andare. Ora, non so se il paragone regga, ma rimango dell’idea che la macchina grande rimanga un simbolo dell’America a cui nessuno vuole rinunciare, il simbolo materiale di un’opulenza raggiunta. La Fiat Panda sarebbe un po’ l’equivalente di una degradazione sociale, che nessuno, specialmente tra le classi piu’ povere, vuole accettare.
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